Iniziò tutto il 6 dicembre 1980, alla Rokkoteca Brighton di Settignano, quando un gruppo di poco più che ventenni toscani sale sul palco e inizia a suonare.
Una sera come tante, insomma, se non fosse che quella band si chiamava – e si chiama – LITFIBA.
Il loro nome è un acronimo telex che unisce: LIT (L’Italia) FI (Firenze) BA (Via de’Bardi).
Si erano formati un paio di mesi prima, in Via de’ Bardi a Firenze, appunto, in una fumosa e umida cantina adibita a sala prove, oggi santuario per tutti i fan.
La formazione originale prevedeva: Antonio Aiazzi (tastiere), Federico “Ghigo” Renzulli (chitarra), Francesco Calamai (Batteria), Gianni Maroccolo (basso), Piero Pelu’(voce).
La nascita del gruppo si deve a Federico Renzulli detto “Ghigo” e Gianni Maroccolo che incontrano altri tre ragazzi, come loro cultori del genere punk (all’epoca in fase di iniziale declino), del rock (di matrice anni settanta), ma soprattutto della new wave.
Il loro suono anni ottanta è una personale chiave di lettura della new wave stessa e, difatti, la band crea una vera e propria “wave rock mediterranea” capace di coniugare il fascino etnico dei suoni mediterranei con la spigolosità delle atmosfere dark anglofone. Negli anni novanta i Litfiba si propongono prima con un grintoso e selvaggio rock latineggiante per poi avvicinarsi al pop-rock, riscuotendo ampio successo commerciale.
Da allora i LITFIBA cominciano a suonare in tutto il territorio italiano e nel giugno 1982 vincono il Festival Rock Italiano di Bologna presentando anche il loro primo EP autoprodotto “Guerra” (Maso Rec.)
Nel 1983 esce il 45 giri “Luna/La preda” (Fonit Cetra).
Nell’ottobre 1983 esce l’album “Eneide di Krypton” (Suono Rec.) colonna sonora dello spettacolo teatrale multimediale della compagnia Krypton, rappresentato in tutto il mondo compreso il MaMa di New York.
Sempre nello stesso periodo, Ringo de Palma prende il posto alla batteria di Renzo Franchi, che aveva già sostituito Francesco Calamai.
Nel dicembre 1983 i LITFIBA fanno la loro prima tournée all’estero con una decina di date in Francia suonando anche al Festival Transmusicales di Rennes che li segnala al pubblico e alla critica francese. Da allora suoneranno all’estero con la stessa frequenza che in Italia.
Nella primavera del 1984 esce “Yassassin” (Contempo Rec.) a cui segue un tour europeo e un tour in Italia.
Alla fine dell’anno esce “Live in Berlin” (Ira Rec.) un tape registrato durante il concerto al Loft di Berlino: una sorta di bootleg su musicassetta autorizzato dalla band, che in questo primo periodo comincia a farsi conoscere ed apprezzare soprattutto fuori dall’Italia.
Nella primavera 1985 esce “Desaparecido” (Ira), primo album ufficiale di canzoni, orientato su uno stile Etno-Wave molto personale e primo atto della trilogia dedicata alle vittime del potere, salutato dalla critica e dal pubblico come la pietra miliare del nuovo Rock italiano. Pubblicato dalla Sony Francia in una versione differente, seguirà una lunga tournée tra Italia, Francia, Belgio, Svizzera, Spagna e Australia.
Nell’aprile del 1986 esce l’ EP “Transea” (Ira).
Nel dicembre dello stesso anno esce “17 Re” (Ira), un album doppio diviso in quattro facciate, diverse stilisticamente una dall’altra e considerato dalla critica come uno dei dischi più innovativi e complessi della new wave italiana. Pubblicato in Francia dalla Just’ine Rec. Alle session in studio, si aggiunge Francesco Magnelli alle tastiere e pianoforte.
Farà seguito un lunghissimo tour in Italia e in tutta Europa nei club e nei festival.
Dal concerto al Tenax di Firenze verrà pubblicato nel 1987, “12/5/1987 Aprite i Vs. occhi” (Ira), il secondo live ufficiale dei LITFIBA.
Nella primavera del 1988 esce “Litfiba 3” (Ira) che segna un allargamento degli orizzonti musicali anche verso il rock latino e il blues, cui segui’ un interminabile tour, compresa la Russia in tempi di Perestroika. Pubblicato in Francia sempre da Just’ine Rec., segna la fine della “Trilogia delle vittime del potere”.
Nell’estate del 1989, si svolge l’ultimo tour dei LITFIBA con la formazione originaria (Aiazzi, Maroccolo, Pelù, Renzulli, Ringo de Palma); suonano anche al Festival di Nyon in Svizzera e al Festival Rock di Montreal in Canada.
Finito il tour, Aiazzi e Maroccolo escono dalla band; Antonio Aiazzi continuerà a suonare con la band come collaboratore esterno.
Nel Dicembre 1989, viene pubblicato l’album live “Pirata” (Ira/Cgd) con 2 inediti (“Cangaceiro” e “Il vento”) e tre cover (“Rawhide”, “Cannon song” e “Tequila”), che diventera’ il primo disco d’oro della storia dei LITFIBA.
Gli anni ’90 vedono i Litfiba diventare un duo, Piero Pelù e Ghigo Renzulli, al basso arriva Roberto Terzani e lo scomparso Ringo De Palma viene sostituito da Daniele Trambusti. Aiazzi rimane alle tastiere come collaboratore e viene inserito anche il percussionista Candelo Cabezas. La band svolta nettamente verso un rock melodico e barricadero, dove la chitarra di Renzulli ha un ruolo predominante e i testi diventano sempre più politicamente duri. Arrivano El Diablo (1990), con pezzi come Proibito, l’omonimo El Diablo, Gioconda, Resisti.
Poi è il turno di Terremoto (1993) con nove perle Dimmi il nome, Maudit, Fata Morgana, Soldi, Firenze Sogna, Dinosauro, Prima guardia, Il mistero di Giulia, Sotto il vulcano.
La tematica principale di questo album (che nell’ambito della tetralogia degli elementi è dedicato alla terra) è indubbiamente la critica sociale e politica. Influenzato dallo scenario sociopolitico italiano (con la Tangentopoli che aveva scoperchiato le storture della Prima Repubblica) vede l’attacco al malaffare e al vecchio sistema di potere corrotto, la critica allo strapotere dei mass media (Maudit) e il ritratto della propria città, Firenze, come vittima di una inarrestabile decadenza.
Sul finire del 1994 arriva Spirito, inizialmente intitolato Serpente d’Asfalto, con altri pezzi indimenticabili: Lo spettacolo, Animale di Zona, Spirito, La Musica Fa, Tammùria, Lacio Drom (buon viaggio), No Frontiere, Diavolo Illuso, Telephone Blues, Ora d’Aria, Suona Fratello.
Chiudono gli anni ’90 Mondi Sommersi (1997), con i celebri singoli Regina di Cuori, Ritmo, Sparami e Infinito (1999) dove ricordiamo Mascherina, Il Mio Corpo Che Cambia, Sexy Dream e Vivere Il Mio Tempo.
Poi?
Poi arriva il peggio con una separazione del duo Pelù – Renzulli. Ma questa è un’altra storia, una storia che racconteremo in un secondo momento.
Ora, festeggiamoli!
Festeggiamo una delle più grandi band italiane di tutti i tempi, festeggiamo 40 anni di rock, battaglie e ricordi. A partire da Settignano, su quel palchetto della Rokkoteca Brighton, quando l’amplificatore tirò fuori la prima nota dei neonati LITFIBA.
40 anni di LITFIBA
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